. E' un'altra cosa. E' un'altra cosa che si può fare. Effercitio è quella fatica attuale, che prendelhuomp per arriuare aliar perfettione «fella fuaprofeflìonc, nella quale è difficile fenzalEfllèr-ciziojancorchela natura lin din i,& la dottrinalaiuti: Irill.fo]éua àk^.Adparatio£exfactifm, ex jandim^^, ex hinjandim, nilfoìatntdifìionisMwies exhinjandiam, CiòriferifceLaer exhinjandiam, ìdtaiio, hinjandiam, hinjandiam, hinjandiam, hinjandiam, j.cap.i, hinjandiam, hinjandiam, ^^^. Giouanc dipinge perciòche la gjouentù --refille più airEfiercitio ,& ^jlfafiirica Àx qualfivoglia a
1435 x 1741 px | 24,3 x 29,5 cm | 9,6 x 11,6 inches | 150dpi
Altre informazioni:
Questa immagine potrebbe avere delle imperfezioni perché è storica o di reportage.
. Della piu che novissima iconologia . e efiercitati nelloperationi loro. Effercitio è quella fatica attuale, che prendelhuomp per arriuare aliar perfettione «fella fuaprofeflìonc, nella quale è difficile fenzalEfllèr-citiojancorchela natura lin din i, & la dottrinalaiuti: irill.fo]éua àk^.Adparandamfapkntiam tria potiffin^^m necejfaria effe , Natu-ramiDoBrinam:, & Exo citationetni Ex£Y-ìdtaiio emm nifi naiurd^^ doElrjina acceditt »nilfoìatntdifìionisMwies, CiòriferifceLaer--liolibro j.cap.i. Giouanc dipinge perciòche la gjouentù --refille più airEfiercitio , & ^jlfafiirica àX qualfivoglia altretà, le bene non dcuemolaflarc in-dil^arre &• letà virile, fEiflcrcitio della quale èdi confideraripne per efière nella^perfettione j •con la quale virtuofr.menrepuò elfercitareco--fegraui, &neGouerni la varietà di colori deliertimentodimofira la diuerfità deglefièrciEij-&le braccia ignude la prontezza nerefferci-lare. O i lhoro- ^ 221 Della nouifllma IcoxK)k>gia ESSERCITI O.. lAorofo«[rG, che uenein capoffenfiìca, chefi come lEflercitiQ delle diuerfttà (ielle ruote di(fcTo ne diftingiianoil tempo, & labore, così 1-Efiercitio noftra men tale fa che poflìamo con-durre il noftro in teiretto di diilingiiere, & conofcere il vero , il cfienon potendo fari!il de/io dìfapcrcfarebbein damo nelliiuomo, come bfi-Diffìmo dice Dante nel 4- del Paradele veggio bene (hegii marfijàtiaVoBro imtltettoifil ver neule iUufirA, Difmrdalqiial f/jg^n verofijpatta.Tofiifi in ejjfò come/em iltufiraTenoehegicntùìhà, e giunger polloSe non ciafiun defiefitrebbefruBra».lit vn- bello iiogegca aochlcgli fepra. dì ciòt€^tdice. Tr» lèfittighe, Qtìdtgthttmaniaf^emTer diutrjt cagioa cerea» querarfixJ/tJftrcifre mental imperio tiene >Con quafio. alCiettrifit dittisi aggettifìéoi cnoffffBa0xalp-ìma utrQAlxjsrp E contemplando vnirjialfommo oeneir cerchio doro, che tiene con la dcflra ma-no ne/jgnifica la perfectionc, e/Tendo fra 1^_>maiternatiche f gura, &