Lettere . e£è allor pojlo uft terra ^iiel punto Jlejfo , quei medefmo giorno ,Chaio farei o più che mai lieto nella vita j£ calcherei Torta co le stelle 5 e 7 Cielo yDove mai non arriva il verno 0 5 0 notte Colomba nulla non pu ò fortuna-^ 0 morte- m MORTE DEL CARD, DE' MEDICI. 25 crudele 3 inqua , tneforabìl morte , Ver che pìiln'tardi un levar abbiamo dì terra ?Chaltro non chìeggìo mal tutta la notte-^Altro non prego tutto quanto u giorno- ^Che gìrmen tojlo a riveder fu " CieloChi mi fa bramar morte 5 e odiar la vita ? Nulla a me pu ò dar vita altri che morte 9 che per ben chiaro II del, tolfe alla terraTutto

• Collaboratore: The Reading Room / Alamy Foto Stock
• ID dell’immagine: 2AKPFH1
• Dimensioni dei file: 7,1 MB (237,7 KB Download compresso)
• Liberatorie: Modello - no | Proprietà - no
• Dimensioni: 2759 x 905 px | 23,4 x 7,7 cm | 9,2 x 3 inches | 300dpi

Altre informazioni

Questa foto è un'immagine di pubblico dominio, il che significa che il copyright è scaduto o che il titolare del copyright ha rinunciato a tale diritto. Alamy addebita un costo per l'accesso alla copia ad alta risoluzione dell'immagine.

Questa immagine potrebbe avere delle imperfezioni perché è storica o di reportage.

Lettere . e£è allor pojlo fot terra ^iiel punto Jlejfo , quei medefmo giorno , Chaio farei or più che mai lieto in vita j£ calcherei co pie le Stelle 5 e 7 Cielo yDove mai non arriva 0 verno 5 0 notte Dove nulla non può fortuna-^ 0 morte- m MORTE DEL CARD, DE MEDICI. 25 Crudele 3 inqua , tneforabìl morte , Ver che pìil tardi a levar we dì terra ?Chaltro non chìeggìo mal tutta la notte-^Altro non prego tutto quanto U giorno- ^Che gìrmen tojlo a riveder fu « CieloChi mi fa bramar morte 5 e odiar la vita ? Nulla a me può dar vita altri che morte 9 Che per far chiaro II del, tolfe alla terraTutto il fuo giorno 5 e dielle eterna notte.. AiriU.^ & Ecc.° S.r D.Hcrnando Medici. Vìvete HeRNANDO mio Signor 3 ehancoraSarà per voi felice II fé col vofiro ;E toflo il biondo crìn v ornerà d^firoChi Valta Roma, (f V Mondo tutto onora • Troppo gran danno a noi 3 troppo al Clel foraBiafmo 3 fé con voi Infieme ogni ben noftroNe toglieffè , oime ^ la rea 3 cFha moftroCWattrlfla ognun dal Padre vofiro In fuora- Deh non vogliate 3 Signor mio 5 fegulre Vun Erate voftro e Valtro e non vi cagliaCon Valta Genitrice In del fallrev Dì tanti fervi voflrl appo voi vaglia gualche co fa II pregar ; vinca II deflreNofiro II poter di lei ^ che tutti agguaglia - A M. so RIME DI BENEDETTO VARCHI A. M. Lodovico Domenichi. DA wì chiaro Domenìchì5 da wìSarebbe 5 e non da me Valla e feliceCantar 5 ch^a noi fu Donna, e GenitriceA tanti illuftri 5 e tanti [acri Eroi. Ella maggior de grandi Avoli fuoi 5£ tra noi qaaji occidental FeniceSofpir dal cor 5 pianto dagli occhi eliceChiunche 0 7 proprio -^ 0 ^l comun danno annoi, 0 Parca

Parole chiave associate all'immagine

• bookidletteremedi00medi
• bubo