(NOTA DELL'EDITORE: Questa immagine è stata convertita in bianco e nero) i soldati turchi al confine siriano che osservano l'attacco aereo su Kobane il siriano Kobani e il suruc turco sono stati città sorelle da quasi cento anni. Erano per la maggior parte abitati da popolo curdo, legati da sangue, imprese, e la loro cultura comune. Quando l'Impero Ottomano crollò e la Siria indipendente entrò in essere, le città si trovarono in paesi diversi. Ma solo quando i turchi minarono il confine nel 1950, i kobani furono brutalmente tagliati fuori dai suruciani. Kobani fu assediato dai combattenti dello Stato islamico a metà settembre

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• Dimensioni: 4977 x 3318 px | 42,1 x 28,1 cm | 16,6 x 11,1 inches | 300dpi
• Data acquisizione: 30 novembre 2014
• Fotografo: Maciej Moskwa

Altre informazioni

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(EDITOR'S NOTE: This image has been converted to black and white) Turkish soldiers at Syrian border watching airstrike on Kobane Syrian Kobani and Turkish suruc have been sister cities for nearly a hundred years. They were mostly inhabited by Kurdish people, related by blood, businesses, and their common culture. When Ottoman Empire collapsed and independent Syria came into being, the cities found themselves in different countries. But only when Turks mined the border in 1950's, Kobanians became brutally cut off from Surucians.Kobani was besieged by the Islamic State's fighters from mid-September 2014 for four months. The city and the province got depopulated, and yet Suruc had to accept the refugees from behind the minefields. In a few days, a quarter of a million peopole broke into Turkey, with tens of thousands remained in Suruc, in hope of a quick return to Kobani. Photo taken on November 2014. (Photo by Maciej Moskwa/NurPhoto)

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