Venere ferita da un Torno di Rosa, c. 1516. Marco dente (italiano, c.. 1486-1527), dopo Raffaello (1483-1520), pubblicato da Antonio Salamanca (c.1500-1562). Incisione; foglio: 26.1 x 16.8 cm (10 1/4 x 6 5/8 poll.). Questa composizione allude al lamento per Adonis del poeta greco Bion (attivo circa il 100 a.C.). Nel poema, Venere, sconvolto dalla morte del suo amante Adonis, si ferisce a piedi nudi nei boschi e viene ferito da brambles. Sebbene Bion implori Venere di “non piangere più negli ispessimenti”, la poesia non descrive il momento qui raffigurato quando scopa una spina dal suo piede, imagina

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Venus Wounded by a Rose's Thorn, c. 1516. Marco Dente (Italian, c. 1486-1527), after Raphael (Italian, 1483-1520), published by Antonio Salamanca (c.1500-1562). Engraving; sheet: 26.1 x 16.8 cm (10 1/4 x 6 5/8 in.). This composition alludes to The Lament for Adonis by the Greek poet Bion (active about 100 BC). In the poem, Venus, distraught by the death of her lover Adonis, wanders barefoot in the woods and is wounded by brambles. Although Bion implores Venus to “weep no longer in the thickets, ” the poem does not describe the moment depicted here when she plucks a thorn from her foot, imaginatively conceived as a vehicle to present a classical female nude. The wide-eyed hare near Venus is an ancient symbol of fertility and sexual desire.